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Luca Lecchini
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Educazione finanziaria. Cos’è, quanto è diffusa in Italia e perché è importante

Quando ho deciso di aprire questo sito ho subito pensato alla possibilità di far diventare il mio blog un canale di educazione finanziaria. Sì, perché quando parlo con le persone intorno a me mi rendo conto di quanto sia radicata la convinzione che la finanza sia “roba da espertoni”, troppo difficile da capire.

Ma è davvero così? Non proprio…

La cultura finanziaria è per tutti e rende più liberi e consapevoli

Forse la finanza non è per tutti, ma la cultura finanziaria sì. Te lo dico per esperienza, perché il servizio di consulenza patrimoniale che offro ai miei clienti include anche un percorso di educazione finanziaria e, giorno dopo giorno, vedo crescere non solo le loro conoscenze ma, soprattutto, quella preziosissima dote che è la consapevolezza delle proprie scelte.

È per questo che l’educazione finanziaria è importante, anche se hai un consulente al tuo fianco.

Secondo l’OCSE l’educazione finanziaria è: “[…] quel processo mediante il quale i consumatori/investitori migliorano le proprie cognizioni riguardo a prodotti, concetti e rischi in campo finanziario e, grazie a informazioni, istruzione e/o consigli imparziali, sviluppano le abilità e la fiducia nei propri mezzi necessarie ad acquisire maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi finanziari, a fare scelte informate, a sapere dove rivolgersi per assistenza e a prendere altre iniziative efficaci per migliorare il loro benessere finanziario”.

Questa definizione chiarisce ancora meglio i benefici a cui dà accesso l’educazione finanziaria. Ma in Italia come stiamo messi con questo tema? Vediamo di capirne di più.

Italia: l’educazione finanziaria per gli adulti e nelle scuole

Secondo l’indagine del 2014 “Global Financial Literacy Survey” di Standard & Poor’s, l’Italia è all’ultimo posto tra i Paesi europei in materia di educazione finanziaria. Il sondaggio è stato condotto in 140 Paesi. 150.000 individui adulti hanno risposto a quesiti su concetti fondamentali per prendere decisioni di natura economico-finanziaria:

  • diversificazione del rischio;
  • inflazione;
  • interesse;
  • interesse composto.

Tra gli intervistati italiani, solo il 37% ha dimostrato di avere un buon livello di alfabetizzazione finanziaria.

Qual è, invece, la situazione tra i giovani studenti? I risultati dell’indagine OCSE-PISA 2015 ci dicono che le competenze finanziarie dei quindicenni italiani sono inferiori rispetto alla media dei dieci Paesi OCSE che hanno preso parte all’indagine. Il 20% ha dimostrato di non avere sufficienti competenze finanziarie.

Eppure di iniziative, sia per gli adulti che per gli studenti, non ne mancano. Per quanto riguarda le scuole, per esempio, dal 2007 la Banca d’Italia, in collaborazione con il MIUR, sta portando avanti il programma “Educazione finanziaria nelle scuole”. E poi c’è il progetto “economic@mente – METTI IN CONTO IL TUO FUTURO” dell’Anasf (Associazione Nazionale Consulenti Finanziari) dedicato ai ragazzi delle scuole superiori, che ha avuto inizio nel 2009 e di cui faccio orgogliosamente parte come relatore.

È stato condotto anche un censimento sulle attività di educazione finanziaria in Italia nel triennio 2012-2014, che ha messo in luce alcuni aspetti interessanti:

  • L’offerta formativa, soprattutto quella rivolta agli adulti, è frammentata: le iniziative di educazione e sensibilizzazione sono molto varie e presentano livelli di strutturazione anche molto diversi tra loro.
  • Spesso mancano forme di monitoraggio che diano modo di misurare l’efficacia delle attività svolte. Questo non permette di valutare i benefici della formazione, né di avere indicazioni per migliorarla.
  • Le iniziative dedicate agli studenti hanno messo in evidenza gli svantaggi del fatto che l’educazione finanziaria non sia contemplata nei programmi scolastici.
  • Le iniziative dedicate agli adulti mostrano diverse criticità: dalla difficoltà a conciliarsi con le esigenze dei destinatari all’eterogeneità del pubblico.
Una delle principali conclusioni dell’indagine: “Sebbene alcune iniziative siano già frutto della collaborazione tra più soggetti, nella prospettiva di una strategia nazionale finalizzata ad accrescere la cultura finanziaria degli italiani appare essenziale uno sforzo di coordinamento tra i promotori per valorizzare sinergie e complementarietà delle molte iniziative esistenti, calibrare l’azione sui target di popolazione a priorità elevata, ricercare economie di scala e di scopo, monitorare i risultati in termini di acquisizione di conoscenze e competenze”.

In attesa che si delinei anche in Italia una strategia nazionale nell’ambito dell’educazione finanziaria, cosa puoi fare tu per cominciare un percorso? Qui di seguito ti do qualche dritta.

Dove formarsi? Risorse e corsi di educazione finanziaria

Online trovi diverse risorse gratuite per dare inizio alla tua formazione. Voglio segnalarti due iniziative in particolare:

  • la sezione dedicata all’educazione finanziaria sul sito della Banca d’Italia;
  • la sezione dedicata all’educazione finanziaria sul sito della CONSOB.

Sono un ottimo punto di partenza. Sono convinto, però, che il modo migliore per imparare sia partecipare dal vivo a iniziative di formazione, anche perché si ha l’occasione di confrontare le proprie esperienze con quelle di altre persone. Per questo organizzo eventi dedicati all’educazione finanziaria, incontri durante i quali affronto vari argomenti per rispondere a domande del tipo:

  • Come capire qual è lo stato di salute di una banca?
  • Come creare una buona posizione previdenziale?
  • Come investire in modo efficace?
  • Come funziona la successione ereditaria?

Così come faccio nella mia attività di consulente patrimoniale, anche quando vesto i panni del formatore il mio obiettivo principale è far prendere coscienza delle proprie risorse e insegnare a fare scelte in base ai propri obiettivi. È così che si diventa liberi e consapevoli.

Categoria: Blog, Educazione finanziariaBy Luca LecchiniDicembre 14, 2017
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Autore: Luca Lecchini

Consulente patrimoniale, trainer e formatore nell’ambito dell’educazione finanziaria. Sul mio curriculum trovi le certificazioni EFPA (European Financial Planning Association) come European Financial Planner e Advisor. Cosa significa? Che le mie competenze e la mia specializzazione nell’ambito della pianificazione e della consulenza patrimoniale sono certificate dal più autorevole ente europeo del campo. Il mio obiettivo? Rendere consapevoli le persone del loro patrimonio e aiutarle a tutelarlo. Sono bravo nel mio lavoro? Non spetta a me dirlo, ma ai miei clienti. Scopri le loro opinioni nella sezione “Dicono di me”.

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